Una piacevolissima conviviale Interclub, ospiti del Rotary Club Venezia il 4 ottobre, che ci ha magnificamente accolti all'Hotel Monaco et Grand Canal.
È iniziata così la due giorni veneziana del nostro Club, con un incontro fortemente voluto dai due presidenti dei Club Francesco Granbassi e Paolo Sartori per rinnovare gli antichi legami di amicizia che datano quasi un secolo.
La serata, alla presenza del governatore incoming Diego Vianello, è stata piacevolissima.
A Marko Pogačnik, professore associato Università Iuav di Venezia, e che in questo periodo sta ospitando per il Rotary Exchange la studentessa Venica Fiscus, il compito di parlare di “Trieste e Venezia, una storia in comune”. E qui si è parlato del veneziano Carlo Ghega, che tanta importanza ebbe per Trieste e la Südbahn.
Alla fine della relazione Francesco Granbassi ha ricordato che i legami tra i Club, i due più antichi del distretto, risalgono al 1924.
Trieste è infatti Club padrino di Venezia, nato a pochi mesi di distanza.
Ed ha ricordato che fu proprio Trieste a donare a Venezia la loro prima campana.
Venezia donò invece al nostro Club, in occasione del ricongiungimento alla madrepatria nel 1954, il leone di San Marco che fa ancora bella mostra nella nostra sede.
Granbassi ha raccontato poi un aneddoto, risalente ai primissimi anni ’30.
I triestini, per ricambiare la visita avuta l’anno prima dai veneziani, nell’ottobre del 1931 si recarono in laguna a bordo della motonave Victoria del Lloyd Triestino, recentissimo gioiello del Cantiere San Marco, destinata alle rotte con l’Egitto.
Progettata per raggiungere la velocità di 20 miglia, la motonave sorprese tutti superando le 23 miglia, velocità mai raggiunta tempo da una motonave.
Altri tempi e altri mezzi.
Al gran banchetto ufficiale, tenuto al Danieli, intervennero il conte Volpi di Misurata e il conte Revedin, presidente del Club di Venezia. Per Trieste parlò il prof. Castiglioni, con una brillante relazione sul suo ultimo viaggio in America Latina.
È stata poi la volta dello scambio dei gagliardetti tra Paolo Sartori e Francesco Granbassi, lo scambio di omaggi (RC Venezia ha omaggiato Trieste di un bicchiere molto pregiato realizzato dal maestro della vetreria del loro socio Ferro), mentre Trieste ha portato in dono dei vini pregiati prodotti sul Carso, il volume “Trieste inconsueta” realizzato dal nostro socio Tony Bradshaw e la collana di mini guide, collana ideata e seguita per due decenni da Gino Pavan. E, siccome il Rotary connette il mondo, sorpresa della serata è stata incontrare al Rotary di Venezia Luisella Pavan Woolfe, figlia di Gino e direttore dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa.
Il giorno dopo appuntamento per tutti alla visita della Biennale. E anche qui i veneziani ci hanno regalato una chicca; la guida d’eccezione è stato Ferruccio Card, rotariano, giornalista televisivo e tra gli artisti che in Italia hanno fatto la storia dell’arte programmata e cinetica.
I suoi racconti hanno aiutato ad immergersi completamente nello spirito dell’esposizione.
La domenica altro cicerone d’eccezione: il pittore Maurizio Trentin, anch’egli rotariano del Club Venezia Torre.
La visita, partita ai piedi della statua dedicata a Bartolomeo Colleoni in campo Santi Giovanni e Paolo, si è svolta lungo un percorso che ha fatto scoprire curiosità e aneddoti, raccontati da maestro, di una Venezia per noi insolita e minore. Ma proprio per questo ancor più gustosa. Dai pisapapusse ai calli di Sebastiano Venier, dalla statua di Napoleone (mai esposta) a quella di Colleoni, dai musi de porton al Bovolo sono state innumerevoli le storie veneziane narrate da Maurizio.
Il percorso si è concluso in una cicchetteria con un brindisi benaugurale.
Appuntamento per tutti a fine marzo a Trieste, dove i rotazioni di Venezia verranno a salutare la primavera.