Cari amici,
al chiudersi dell’anno rotariano vi tocca subire l’inevitabile: la relazione conclusiva del Presidente.
Mi accorgo di provare soprattutto gratitudine per il garbo con cui avete accolto il mio modo di condurre il club, non propriamente ritualistico ma, credo, abbastanza ritmato da non provocare troppe letargie, ed era il timore maggiore.
Dodici e più mesi di solido impegno comune hanno forgiato un legame speciale con i colleghi del Consiglio Direttivo , che si sono spesi senza risparmio ogni volta che i dislivelli del percorso lo hanno imposto: e quindi un grazie sincero a Beppo Ravalico, vicepresidente, per i saggi consigli – che talvolta ho perfino seguito – a Giorgio Cossutti, segretario perenne e insonne, con Alpini al seguito, a Paolo Davanzo, tesoriere, che si è assunto anche l’oneroso compito di Tesoriere distrettuale, e quindi chiamato a far di conto ogni 5 minuti, ai sempre presenti e poliedrici Marino Predonzani, Chiara Modricky e Marcello Billè, a Serena Cividin – impressionante la trasferta nella patria di Putin, …“speremo ben” – a Giulio Bonivento con l’ITIS, e naturalmente al past Fabio Santorini e all’incoming Cristina Pedicchio, che col loro apporto hanno consentito alla nobile rotella di girare senza troppi sussulti.
Molti altri consoci hanno dato un contributo essenziale, e li menzionerò fra breve, non senza prima ringraziare Andrea Oddi per gli utili e discreti consigli e per le tempestive informazioni sulla Convention di Seul e, prima, sulla visita dei rotariani a Roma in occasione del Giubileo.
Dunque. La prima attenzione è stata rivolta a rafforzare se possibile lo spirito di appartenenza al Club e il senso di colleganza fra rotariani, che appariva piuttosto carente, per diatribe e insofferenze.
Abbiamo agito a più livelli: con l’informazione più immediata e puntuale, su quello che si fa, inviando lettere mensili forse noiose, ma precise; aggiornando in tempo reale il sito del Club; stimolando, in ogni occasione, il dialogo cordiale e lo scambio leale di opinioni per promuovere il senso di solidarietà, riconoscendo pubblicamente i meriti dei consoci più attivi : “se proponi qualcosa di utile e concreto, e ci stiamo con i costi, la facciamo”. I Paul Harris conferiti quest’anno a consoci meritevoli lo confermano.
Il gradimento del club si vede dall’assiduità agli incontri conviviali, cruccio e delizia di ogni presidenza. Per renderli interessanti servono argomenti e relatori dotati di appeal.
Con Chiara Modricky e Pierpaolo Ferrante, driver della Commissione Azione Interna e programmi, con Serena Cividin, Marina Bortul, Lelio Triolo, Marcello Billè, Guendal Cecovini Amigoni, Enrico Tongiorgi, abbiamo perseguito la varietà dei contenuti: l’intrattenimento – la pittura dei Sofianopulo, le navi bianche e il treno della Valrosandra, Wagner e la psicanalisi, i bei concerti dei ragazzi del Tartini, ma anche le arti marziali di Bolaffio; le conversazioni di taglio scientifico – il Cervello maschile e femminile, le ultime scoperte astronomiche e la frontiera dell’infinitamente piccolo, la temuta debacle energetica mondiale ; l’ imprenditorialità nel pubblico e nel privato nel territorio (il Porto di Trieste con D’Agostino, l’evoluzione di Area Science Park lo sviluppo del biohightech , il decollo di una start up triestina), fino ai temi attualissimi e più duri, l’irrisolto rapporto culturale e religioso con il medioriente, le micidiali derive del terrorismo, le i incontenibili migrazioni di massa; le testimonianze drammatiche di Scapini, Caracciolo, Babille, Biloslavo hanno drammaticamente confermato l’incapacità della società occidentale a reagire con efficacia. Interessanti le puntate sulle Unioni civili e sulle complesse relazioni fra i sessi in età adolescenziale, l’apertura sul mondo poco conosciuto della tratta e dello sfruttamento della prostituzione e sul libero e meritorio impegno di persone dedite a costruire una reale via di uscita, e l’energico allerta di Fulvio Zorzut sui rischi troppo trascurati del Papilloma virus.
Anche la benemerita Julia ha fatto sentire la sua voce con il generale Risi, sostenuto da un’allegra esibizione di cappelli alpini rotariani, non proprio di ultima generazione.
Popolosissima la trasferta sul traghetto turco, rimasto valorosamente a galla, offertaci generosamente da Enrico e Lilli Samer: ci ha fatto riprendere una bella tradizione fortuitamente sospesa.
Naturalmente il momento di massima comunione di sentimenti rotariani è stata la cena degli Auguri che abbiamo condiviso nello splendido Ridotto del Verdi, grazie al sostegno di Paolo Marchesi.
Cordialissimo l’interclub con gli amici del RC Verona Nord, con la promessa di contraccambiare la visita, e altrettanto gradite le conviviali congiunte con i Rotary Club Trieste Nord e Muggia.
La via era giusta? L’assiduità direbbe senz’altro di sì: abbiamo raggiunto quest’anno il 54 per cento, la frequenza media più alta raggiunta negli ultimi anni, calcolata con sistema omogeneo.
C’era un’altra evidente criticità nella riduzione dell’effettivo, diminuito in sette anni da 175 soci effettivi a 148. Non è un buon segno, indipendentemente dalle intuibili ragioni. Quindi, spronati anche dall’Inesausta sollecitazione del RI, abbiamo agito per tentar di invertire la tendenza, cosa non facile data la composizione fisiologica del nostro Club.
Direi che ci siamo riusciti. Eravamo 148 soci effettivi il primo luglio dell’altr’anno, il 30 giugno siamo 152, sebbene si profilino alcune uscite nell’anno veniente (ma anche delle new entry)..
Dieci nuovi soci di livello – Gabriele Furlan, chimico, Paolo Manganotti direttore della clinica neurologica, Luigi Murena direttore della clinica ortopedica e traumatologca, gli avvocati Daniela Subani e Michele Grisafi, Giuliano Pesel medico del lavoro, gli oculisti Nicolò Solimano e Paolo Perissutti, Tomaso Giordano notaio e Paolo Bolaffio, maestro marziale, hanno apportato nuove forze al nostro club, compensando la perdita di sei amici, per lo più ineluttabile. Abbiamo ricordato con affetto e commozione alle nostre conviviali gli amici scomparsi Deferra, Costa, Zellini e, per ultimo, Michele Lacalamita.
Un bel risultato, ne va dato atto a Roberto Kostoris con la Commissione per l’Effettivo, rapida e rispondente – Cristina Benussi, Alex Benvenuti, Diego Bravar, Mario Diego, Paolo Marchesi, Tano Romanò, Fabio Santorini – che ha tagliato corto sugli impicci burocratici, riconducendo il tutto all’essenziale: “Ha le qualità rotariane? Se sì, che passi”.
La distribuzione temporale degli ingressi apporterà il beneficio maggiore di cassa all’anno rotariano veniente.
Per l’amica Ulrike Andres, che rientra a Vienna, ci faremo promotori del trasferimento al club rotariano che ci indicherà.
Il recupero dell’effettivo è anche indice di una percezione più favorevole dell’istituzione Rotary da parte della nostra comunità, in un momento in cui il RI, specie occidentale, manifesta il timore di perdere peso per la contrazione degli associati. Piaccia o meno, il “servire” non è prerogativa esclusiva del Rotary, siamo in pur benevola competizione con altre meritorie istituzioni ed è quindi essenziale, per stare al passo, che l’immagine conservi e migliori l’appeal che le è proprio, anche nel rapido modificarsi dei valori dell’era contemporanea.
“Fare e far sapere” è l’esortazione che il RI rivolge ai rotariani. Divulgare, dunque, ciò che il Rotary fa qui e nel mondo è giusto e opportuno e ce ne siamo occupati nel Direttivo, dedicandovi anche un’apposita Commissione Relazioni pubbliche e Immagine, (Alex Benvenuti, Serena Cividin, Gaia Furlan, Tiziana Sandrinelli, Gianandrea Gei, Livio Marchesini, Beppo Ravalico).
Eventi come il Rotary Day, bene organizzato da Gaia Furlan, e il Concerto di Natale, coordinato da Marcello Billè, con centinaia di spettatori, e – perché no – le apparizioni sul Piccolo e le interviste a Telequattro, certamente contribuiscono ad associare il Rotary a fatti che la comunità, bisognosa di messaggi positivi in un contesto generale squinternato, capisce e apprezza.
E’ ormai una realtà l’aggiornamento efficace del nostro sito, troppo a lungo congelato, grazie all’ottimo collaboratore esterno dott. Filippo Peruzzo. Di pubblica consultazione, è un veicolo importante dell’informazione su ciò che fa il club.
Il nuovo bollettino a colori è il più bello e completo in circolazione. Sostenuto dagli sponsors Enrico Samer e Virgilio Demarchi, che ringrazio pubblicamente, lo si deve all’impegno della Sottocommissione presieduta da Fulvio Gon, con Giorgio Cappel Direttore, Patrizio Brusoni, Paolo Centuori, Fulvia Costantinides, Franz Granbassi, con Stefano Crechici, Aulo Guagnini e Giulio Bonivento impegnati anche nel difficile compito di “cronisti” delle conviviali, insieme a Massimo Alvaro, Lelio Triolo e Gianandrea Gei, stimolati dall’inesauribile Marino Predonzani..
Tuttavia la specie rotariana, come ogni altra specie, affida il proprio futuro soprattutto alle Giovani Generazioni, naturali apportatrici della linfa vitale: nuove idee, nuovi percorsi, il cambio di passo che anche un organismo tendenzialmente tradizionalista come il Rotary deve realizzare per non soccombere nel contesto fortemente evolutivo attuale.
Gianandrea Gei e la Commissione Giovani, con Massimo Alvaro, Alberto Cappel, Massimo Debenedetti, Aulo Guagnini, Alberto Pasino, e l’apporto dell’esperto e onnipresente Marino Predonzani, hanno prodotto un’azione determinata e costante, indirizzata a sostenere e stimolare gli attivissimi soci dell’Interact e del Rotaract, che nelle giuste proporzioni hanno sviluppato bei service. Il Rotaract in particolare, oltre a effettuare service propri, ha interagito efficacemente con i club rotariani per eventi interclub di rilievo come il Concerto di Natale, il Rotary Day, il Rotary Camp internazionale di Ancarano. L’Interact ha “inventato” il simpatico incontro calcistico a Monfalcone, fra rotariani e genitori di interactiani di Trieste e di Monfalcone e Grado, con netta vittoria triestina sulla squadra monfalconese. Il ricavato della lotteria abbinata è a favore dell’AISM. Il Ryla, di cui ci ha entusiasticamente riferito l’inviata del Club Eleonora Capaldo, e lo Scambio Giovani a breve e lungo termine, (quest’anno 4 ragazzi sono stati impegnati in scambi brevi, Alessandra Goina è ospite, in scambio annuale, presso una famiglia tedesca) sono occasioni preziose di interazione. La vivacità dei club giovanili – ricordiamo la bella serata insieme – sprona il Rotary a perseguire una cooperazione certamente proficua.
Abbiamo infine accolto con interesse la proposta distrettuale di avviare a Trieste un “Ryla Junior”, e sarà questo un compito precipuo dei presidenti di club incoming.
Vengo al “servire”, l’imperativo categorico che giustifica l’esistenza stessa dell’istituzione rotariana.
E’ ovvio che le catastrofi umanitarie di portata mondiale, come quelle del Nepal - ricordata di recente da Vivian - di Haiti e del Perù, impongono un approccio globale da parte del Rotary, il concorso di tutti e il coordinamento delle misure attraverso il formidabile strumento della Rotary Foundation, l’alambicco che trasforma i contributi dei rotariani e sostenitori in sovvenzioni che vanno sicuramente al bersaglio. Aderendo all’invito di Fabio Severo Severi, presidente della Commissione Rotary Foundation, che annovera Paola Bardi, Giulio Bonivento, Roberto Pallini, Enrico Samer e Tiziana Sandrinelli, abbiamo erogato alla Fondazione una somma di tutto rispetto.
Tuttavia è al nostro territorio che abbiamo voluto destinare le maggiori risorse, alla comunità triestina con cui ci rapportiamo da 92 anni. Abbiamo impegnato allo scopo circa 54.000 euro, per il nostro budget non è poca cosa.
Con la Commissione Progetti, guidata da Bruno Norbedo, con il vigile occhio di Marcello Billè e gli amici Chiara Modricky, Giulio Bonivento, Sergio Bonifacio, Stefano Crechici, Aulo Guagnini, Paolo Marchesi, Roberto Pallini, si è lavorato molto e, ritengo, bene.
Un rapido screening delle esigenze ha posto, in testa, l’ambito umanitario, dove c’era solo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo indirizzato alle fasce deboli della nostra comunità service esclusivamente nostri : tali le dotazioni fornite alle donne già vittime di tratta e sfruttamento, i giochi all’aperto donati ai due asili nido/ scuole materne, le due boe acustiche donate all’Associazione Fair Play, che consentiranno a velisti non vedenti di navigare senza aiuto; il robusto contributo alla Croce Rossa per l’acquisto del nuovo autoveicolo, essenziale per portare l’assistenza anche alimentare agli anziani poveri immobilizzati, e della tenda attrezzata, presentati pubblicamente in Piazza Sant’Antonio, con la dicitura “Rotary Club Trieste”; il rilevante sostegno dato alla Comunità di San Martino al Campo di Don Vatta e ai Frati di Montuzza; ma anche le giornate dedicate personalmente dai rotariani all’intrattenimento degli anziani ricoverati all’ITIS (Bonivento, Cosenzi, il service continua); e le partecipatissime Tavole rotonde sulla Vista (Beppo Ravalico) e sul Cervello (Paolo Battaglini), con una forte interazione fra pubblico e relatori.
Ottima la collaborazione con i club confratelli di Trieste Nord e Muggia, con Monfalcone-Grado e Capodistria.
Giraldi, Billè e Genzo hanno prestato la personale opera organizzativa e di accompagnamento a favore dei disabili ospitati in settembre al Rotary Camp interclub di Ancarano, (per noi, la Commissione Rotary Camp è affidata a Billè, con Sulligoi, Brusoni, Cosenzi e Genzo). Ad Ancarano il nostro Club ha inviato quest’anno tre persone disabili.
Coinvolgente l’incontro al Caffè San Marco, coordinato da Cristina Pedicchio, con i rappresentanti dello sventurato popolo Yazida, reduci da colloqui a Roma e in Regione. E’ in gestazione un service a loro favore.
Ancora in associazione interclub, abbiamo contribuito al mantenimento della funzione di sostegno psicologico ai pazienti ematologici in fase terminale, il cui costo non è più sostenuto autonomamente dall’Ospedale; all’acquisto di una centrifuga refrigerata per il Laboratorio di Immunopatologia del Burlo Garofolo; e all’acquisto di un mezzo attrezzato per il servizio di Protezione civile dell’A.N.A. regionale.
Importanti i service rivolti ai giovani.
La preoccupazione maggiore per le giovani generazioni è l’approccio al mondo del lavoro. Il Rotary non può certo cambiare la natura di chi non ha voglia di lavorare, ma può e deve fare il possibile per chi è animato da sano spirito imprenditoriale, ma non ha i mezzi o la preparazione per riuscire.
Il service distrettuale Rotary Award 2060 Scienza e Tecnologia, cui aderiamo, di cui è promotore Giorgio Sedmak, insignito del PHF dal Governatore, è diretto a incentivare i programmi di ricerca o startup con migliori potenzialità di sviluppo e ricaduta, in collaborazione con i Parchi scientifici, in primis l’Area Science Park, premiando le performance più valide.
Il RC Trieste è il solo della provincia ad avere proposto e ottenuto un credito a favore di un imprenditore non bancabile triestino nell’ambito del service distrettuale “Rotary Emergenza Lavoro”, grazie all’impegno di Roberto Pallini, assistito da Alberto Cappel.
Inoltre, grazie al service interclub Giovani-Lavoro-Impresa, che associa i Rotary club di Muggia, Trieste Nord e il nostro, sette neo-imprenditori selezionati hanno potuto fruire di un corso di perfezionamento aziendale presso il BIC, e verranno seguiti nei passi successivi.
Non abbiamo trascurato i più piccoli.
Chiara Modricky ha spiegato a oltre 500 allievi, presso quattro scuole medie inferiori, la corretta alimentazione. Confortante la risposta dei ragazzi.
Con Marino Predonzani abbiamo partecipato al service pluridistrettuale “Legalità e Cultura dell’Etica”, promosso nelle scuole con libertà di espressione (temi, video, disegni, fotografie). Ha prevalso il lavoro di una scuola veronese.
Con il service YOST, curato da Enzo Armenio e sostenuto da Alberto Cattaruzza, si è reso possibile a ragazzi normalmente privi di accesso alla vela una giornata di pratica sportiva presso la Società Velica Barcola Grignano.
Trieste è città tradizionalmente culturale. Apprezzatissimo il service QR Code, seguito paternamente da Fabio Santorini e perseguito con grande efficacia da Sergio Bonifacio, che ce lo ha ben illustrato ad una conviviale ha dotato sinora della targa QR 25 edifici di massimo prestigio cittadino, suscitando l’interesse e la collaborazione dell’Ente Promoturismo FriuliVeneziaGiulia. Il che condurrà prevedibilmente a un ulteriore perfezionamento del service.
Va naturalmente ricordata la guida sulla Cappella dell’Episcopio, curata da Gino Pavan, presentata pubblicamente al Centro Paolo VI, presente l’Arcivescovo Crepaldi e don Malnati e da ampio pubblico; e anche la bella conferenza commemorativa di Manlio Cecovini a cinque anni dalla scomparsa, tenuta al Sartorio, sala Costantinides, in collaborazione con il Circolo della Cultura e delle Arti, presieduto da Gianfranco Guarnieri, coordinatrice Cristina Benussi e Gino Pavan relatore.
Come da tradizione abbiamo conferito il Premio Pacor, quest’anno a due ricercatori di eccellenza in campo oncologico, selezionato dalla apposita Commissione (Maria Cova, con Marina Bortul e Lelio Triolo), e sostenuto il Premio Addobbati, premiando con Pippo Reina un gesto di particolare valore civico.
Abbiamo sostenuto la Fondazione Caraian e il Conservatorio Tartini, fucina di talenti musicali e vanto della nostra città. Ci hanno toccato nel vivo gli impetuosi concerti alla Cena degli Auguri, con i formidabili percussionisti, e qui al Greif. Prezioso l’interessamento di Mario Diego e la guida di Romolo Gessi.
Il nostro Lorenzo Bauci ci ha ben rappresentato alla Venice Marathon, i contributi raccolti vanno al service mondiale End Polio now.
Non è stato possibile a portare a conclusione l’impegno di Etta Carignani, con Ravizza, Andres, Slocovich, Borruso, Decarli e Hatzakis, riuniti nella Commissione Relazioni Internazionali, con il supporto di Gaia Furlan per la bella iniziativa internazionale avviata con i RC di Lubiana Nike, Villach Park e Salonicco. Il service era inteso a promuovere presso gli studenti superiori dei quattro Paesi un concorso su un tema europeistico, con un viaggio premio a Bruxelles offerto al team vincitore. L’inopinata defezione di alcuni partners in corso d’opera ha compromesso il service.
A Tullio Giraldi, responsabile del Club per la International Yachting Fellowship, dobbiamo la visita a Trieste del rotariano Robert Milner del RC Cowes (Wight), e il gemellaggio con quel Club, che si sta traducendo nell’organizzazione di regate rispettivamente a Trieste e a Cowes, con presenza di disabili a bordo delle imbarcazioni rotariane.
La Fellowship dei Rotariani Alpini, animati instancabilmente da Giorgio Cossutti che ne è anche il Presidente nazionale, ha contribuito al service a favore del Nepal donando una shelter box, e all’acquisto del mezzo sanitario per l’ANA, presenziando, fra l’altro, al Congresso distrettuale del Rotary, cui hanno partecipato molti nostri consoci, come alle altreimportanti manifestazioni distrettuali.
Concludo ricordando la bella performance dei nostri tennisti Gon, Billè, Comelli, Della Casa e Sossi al torneo annuale fra i club Trieste, Trieste Nord, Muggia, Gorizia e Klagenfurt. Vittoriosi sia nel doppio sia a squadre, hanno catturato la coppa, davvero brutta ma assai prestigiosa.
Ho parlato più che abbastanza, “è giunta l’ora, subito fora dovete andar”. Il Rotary vive da 111 anni, a noi farlo proseguire in meglio.
Vi ringrazio e passo il maglietto alla neo Presidente Cristina, con ogni augurio di un ottimo anno di presidenza.